LE RETI
Lo strumento, senza il quale, Benoit Mandelbrot, non sarebbe, forse, mai riuscito a dimostrare le sue teorie, è certamente il computer.
Senza la sua potenza e velocità di calcolo, di lunga superiore a quella umana, infatti, Mandelbrot, non sarebbe mai riuscito a creare le strane e singolari forme che caratterizzano i frattali. Non sarebbe mai stato possibile realizzare disegni così precisi, e soprattutto non sarebbe mai stato possibile iterare moltissime volte una stessa figura.
Ma il computer, per lo studioso in questione, non è stato soltanto uno strumento per lo studio dei frattali, ma è stato a sua volta argomento dei propri studi.
All'ibm, infatti, venne assunto per studiare i disturbi nella trasmissione dei segnali tra calcolatori. Anche questi sembravano dettati dalla casualità, ma non lo erano, i disturbi si presentavano, infatti, a gruppi; questi gruppi restavano costanti, qualunque fosse l'arco di tempo considerato: un mese, una settimana o un giorno.
Poi si occupò dei disturbi nei collegamenti telefonici, cosa a cui l'ibm teneva molto, perchè i calcolatori erano molto ingombranti ed era importante che la comunicazione tra il terminale e l'elaboratore centrale fosse veloce e sicura. Si cominciarono a progettare terminali che potessero trasmettere informazioni tramite le linee telefoniche ordinarie e ciò permise, negli anni seguenti, lo sviluppo di reti sempre più sofisticate.
L'ibm, infatti, insieme ad altre aziende al top dell'informatica, continuarono a lavorare nel campo delle reti ed ottennero sempre più risultati.
Vennero sviluppati diversi protocolli che permettessero un utilizzo rapido delle risorse condivise e che controllassero il diffondersi degli errori, ma tutto ciò, naturalmente, venne studiato prima a livello locale, di piccole reti, e solo in seguito applicato a reti di dimensioni maggiori.
Ogni azienda proponeva la sua soluzione, creando dispositivi e protocolli sempre diversi e proponendo anche un relativo sistema operativo in grado di gestire queste comunicazioni.
Tutto andava per il meglio, fino a quando non si presentò il problema di connettere reti diverse tra di loro.
Per ovviare a questo problema, un ente internazionale, l'ISO (International Standard Organization), propose un modello standard che assegnasse le varie fasi del processo di trasmissione a 7 diversi livelli.
Ogni livello, oltre a dover svolgere la propria particolare funzione, ha anche il compito di utilizzare le informazioni messe a disposizione dai livelli inferiori, per fornire un'elaborazione di questa al livello superiore.