Il caos della natura
Sei in frattali

Questa è la tesina presentata agli esami di Stato da Teo Montanaro

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Teodoro Montanaro
FRATTALI

Una passeggiata in un bosco o in una foresta o in una semplice campagna, porterebbe ognuno di noi ad osservare e ad ammirare gli elementi della natura, ci porterebbe ad ammirare i colori, a godere dei profumi e della tranquillità, ma nessuno sarebbe portato a spiegare con la razionalità ciò che i suoi sensi percepiscono, figuriamoci con la matematica. Eppure, proprio questi elementi sono stati frutto di lunghi ed approfonditi studi.
I primi studi compiuti sugli elementi della natura e sulle forme che essa assume, attribuirono a questi elementi una natura casuale e per la scienza tradizionale, essi divennero elementi del regno dell'informe, dell'imprevedibile, dell'irregolare, insomma del caos.
Caos voleva dire assenza di ordine, di regolarità; gli studiosi, infatti, non riuscivano a trovare una forma, o una figura della geometria euclidea (quadrati, rettangoli, rombi, cerchi, triangoli) che riuscisse a rappresentare, spiegare e definire nei minimi termini, con formule o equazioni, questi elementi.
Questa concezione venne considerata veritiera per molto tempo, fino a quando intorno agli anni '70 un matematico, Benoit Mandelbrot, che aveva una grande passione per la matematica, la geometria, ma soprattutto per la scoperta, non scoprì che queste forme potevano essere rappresentate e spiegate con delle formule, con delle particolari figure, che però non appartenevano alla geometria classica. Nacque così la geometria frattale che oltre a spiegare la complessità delle forme della natura, dopo ormai 36 anni dalla sua ideazione, spiega anche la non casualità delle funzioni economiche, degli errori nelle comunicazioni digitali ed analogiche e viene usata persino nella biologia, nella geologia e come moderna forma d'arte.
Il termine frattale venne coniato per descrivere forme geometriche singolari, in cui un motivo identico si ripete su scala sempre più piccola.
Lo stesso Mandelbrot non si è mai sbilanciato nel dare una definizione rigorosa di frattali, l'unica cosa che si può affermare su di essi è che sono costituiti da una struttura autosimilare, cioè una struttura che appare sempre uguale con qualunque ingrandimento la si osservi.
Se, infatti si prova ad ingrandire anche solo una piccola parte di un frattale, ci si rende conto che essa è simile al tutto, cioè ha la stessa struttura della figura d'origine.
In seguito alle prime teorie sui frattali, si attribuì loro la definizione di oggetti a dimensione frazionaria.

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