Il caos della natura
Sei in infinito

Questa è la tesina presentata agli esami di Stato da Teo Montanaro

Quindi fa parte delle sue prime esperienze con il web
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Teodoro Montanaro

L'infinito

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
De l'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interinato
Spazio di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e 'l suon di lei. Così tra questa
Infinità s'annega il pensier mio:
E 'l naufragar m'è dolce in questo mare.

In quest'idillio l'autore si trova dietro un colle (si fa riferimento al monte Tabor) e ad una siepe che gli impediscono di vedere l'orizzonte. Questi impedimenti gli permettono di guardare oltre il reale e ad immaginare cosa potesse esserci oltre quella siepe. Viene messo in risalto, oltre la possibilità di vivere meglio nell'immaginario, piuttosto che nel reale, il fatto che Leopardi non fosse felice di vivere in quella particolare epoca, ed infatti fa capire che quella sua immaginazione gli permette di fuggire dal reale (questo mare).
Vi è un netto contrasto tra reale ed immaginario. Parla del reale utilizzando gli aggettivi dimostrativi "questo", "questa", "queste", mentre parla dell'immaginario utilizzando gli aggettivi dimostrativi "quello", "quelle", "quegli".
L'idillio è ricco di sinestesie (silenzi sovrumani) che permettono il passaggio tra una sfera sensoriale e un'altra, e che quindi lasciano trasparire il senso di infinito.
Vi sono moltissime onomatopee ed allitterazioni che danno musicalità al componimento (la r, ad esempio, è quasi sempre presente in tutti i versi, come anche la s).
Non mancano enjambment che dilatano i periodi ( tra il 2° e il 3° verso).
Per capire meglio il senso di questa poesia bisogna fare riferimento,però, alla vita dell'autore. Egli scrive la poesia nel momento in cui vuole scappare da Recanati perché lo crede un paesino chiuso nei confronti delle sue idee. Questo è il motivo per il quale esalta l'immaginazione come unica speranza di fuga dal mondo reale e vede il reale come un impedimento.

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